Oggi siamo entusiasti di presentare Gabriele, un talentuoso tatuatore di Varese (Italia). Noto per la sua fusione unica di geometria e antiche influenze artistiche, Gabriele ha creato uno stile distintivo che gli ha portato riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. In questa intervista, Gabriele condivide il suo percorso artistico, le sue ispirazioni e il processo creativo dietro i suoi tatuaggi minimalisti.
Come vuoi presentarti ai nostri lettori?
Mi presento, sono Gabriele ho 28 anni e vengo da un paesino sulle rive del lago Maggiore non lontano da Milano. Mi sono avvicinato al tatuaggio quasi subito dopo aver concluso gli studi, durante il periodo scolastico ho sviluppato una particolare curiosità per il tatuaggio e in particolare per il minimalismo e le geometrie.
Da dove viene il tuo fascino per i tatuaggi?
Non posso dire di aver scelto il tatuaggio, ma piuttosto che è stato il tatuaggio a scegliere me. Da bambino, passavo tutto il mio tempo libero a disegnare su amici e familiari. Per me è stato naturale avvicinarmi al tatuaggio.
Quando hai cominciato a tatuare a livello professionale?
Ho iniziato a tatuare all’età di 19 anni, circa 12 anni fa. Dopo qualche anno di apprendistato in uno studio vicino a casa, ho capito che dovevo viaggiare per conoscere nuovi artisti e sviluppare la mia ricerca personale.
Dove lavori al momento?
Ora lavoro nel mio studio, Levo Haus, in provincia di Varese. L’ho aperto da poco e sono molto felice di poter esprimere la mia visione artistica lì.
Come descriveresti la scena del tatuaggio in Italia al giorno d’oggi?
La scena del tatuaggio in Italia è in costante evoluzione. Con l’introduzione di nuovi stili e il miglioramento del supporto, il livello dei tatuatori italiani è ora molto rispettato a livello internazionale. Siamo sullo stesso livello dei “grandi”.
Come definiresti il tuo stile di tatuaggio?
Mi trovo difficile a descrivere il mio stile con un solo termine, ma amo lavorare con geometrie miscelate ad opere d’arte antiche e anche a storie astratte che i miei clienti portano. Vedo tutto attraverso una chiave ordinata e minimalista.
Che tipo di progetti preferisci fare?
Adoro lavorare su progetti che durano più giorni consecutivi, dove posso dialogare con il cliente e collaborare giorno per giorno per arrivare a esprimere il massimo di ciò che vogliamo ottenere.
Qual è la fonte principale di ispirazione per i tuoi tatuaggi?
La mia principale fonte di ispirazione viene dalla ricerca di simbolismi e storie del passato che mi hanno sempre affascinato. Inoltre, adoro ottenere una pulizia nelle linee che utilizzo e creare movimento nel tatuaggio.
Qual è l’aspetto più impegnativo di essere un tatuatore nel 2025?
Nel 2025, il tatuaggio è diventato una continua ricerca di trend sui social media. Questo può distogliere l’attenzione dalla qualità del tatuaggio, che è ciò che considero fondamentale. È una grande sfida mantenere l’autenticità e concentrarsi sulla qualità del lavoro.
Qual è l’aspetto più gratificante di essere un tatuatore?
La cosa più gratificante è quando vedo la reazione del cliente dopo la fine del tatuaggio. Vedere la felicità, la gratitudine e la soddisfazione dei clienti è un momento di grande soddisfazione.
Qual è la tua esperienza alle tattoo convention finora?
Finora ho partecipato a diverse convention, in particolare a Milano. In passato non avevo molto interesse per le convention, ma ora mi piacerebbe partecipare più spesso per incontrare altri artisti e crescere.
Ti ricordi la prima convention di tatuaggi a cui hai preso parte?
La prima convention a cui ho partecipato è stata proprio a Milano. Mi ricordo che ero un po’ intimidito e un po’ impreparato, ma è stata una bellissima esperienza che mi ha fatto crescere.
Qual è il motivo principale per partecipare o prendere parte a una tattoo convention?
Partecipare alle convention mi permette di incontrare altri artisti, scambiare idee, essere ispirato e anche mostrare il mio lavoro. È una bellissima opportunità per mettermi alla prova e crescere.
Qual è la tua tattoo convention preferita finora? E perché?
Non ho una convention preferita, ma ho una grande stima per la convention di Milano. La qualità dei tatuatori è alta e l’ambiente è molto stimolante. Ma non posso dimenticare la mia esperienza alla convention Tattoo Convention di Berlino.
Che consiglio daresti a qualcuno che sta pensando di fare carriera come tatuatore nella tattoo industry?
Il mio consiglio è di girare il più possibile, andare a vedere i tuoi artisti preferiti, chiedere consigli e accettare le critiche costruttive. All’inizio può essere dispendioso, ma è necessario per crescere.
Chi sono le persone che ammiri di più all’interno della comunità del tatuaggio?
Ammiro molti artisti, ma sicuramente Matteo Nangeroni è la mia più grande fonte di ispirazione. Andrea Pellerone è anche un amico e collega che considero un fratello, e Riccardo “Pelleossa” è un talento unico.
Qual è il tuo più grande risultato come tatuatore?
Il mio più grande risultato è senza dubbio essere diventato amico e collega dei più grandi artisti che ammiravo quando ero giovane e facevo i miei primi bozzetti in camera.
Fai altre forme di arte oltre al tatuaggio?
Oltre al tatuaggio, mi piace fare illustrazioni e dipingere. L’arte è la mia passione e mi piace esplorare diversi modi di esprimermi.
Quali sono i tuoi obiettivi o sogni per il prossimo futuro?
Non faccio mai molti piani a lungo termine, ma per il futuro spero di continuare a crescere, viaggiare e magari aprire un altro studio in una città che mi ispira.
C’è qualcos’altro che vorresti dire ai nostri lettori?
Grazie per aver letto la mia intervista. La mia passione per il tatuaggio mi ha permesso di vedere il mondo, e sono grato di poter condividere il mio percorso con voi. Spero di continuare a ispirare e imparare da altri artisti.
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